Si parla spesso di record quando si citano le rinnovabili. Ma questo li supera tutti, per dimensioni. L’impianto Dogger Bank, in costruzione al largo delle coste dello Yorkshire nel mare del Nord, sarà alimentato da una delle turbine eoliche più grandi mai costruite: 260 metri di altezza, con un rotore di 220 metri di diametro. Per fare un’adeguata proporzione, il London Eye misura 135 metri, la Torre Eiffel 320 metri. Un colosso che sorgerà in quello che sarà l’impianto offshore più grande al mondo e che dovrebbe essere completato entro il 2023.
Gli Stati Uniti vogliono dire la loro e per il prossimo progetto, in sviluppo al largo dello stato del Massachusetts, stanno pensando di utilizzare le turbine più grandi al mondo. Stiamo parlando delle GE Haliade-X, capaci di generare a regime fino a 13 MW e addirittura 74 GWh lordi l’anno.
Si tratterebbe di una delle prime implementazioni dopo che GE (General Electric) ha svelato questo upgrade sulle sue gigantesche turbine che, pensate, vantano pale lunghe 107m l’una e rotore con un diametro di 220m di ampiezza, oltre ad una altezza massima di 260 metri che viene raggiunta quando una delle pale è sulla verticale del pilone e potranno generare adesso il 4% circa di energia in più.
Haliade-X rappresenta un passo in avanti nella tecnologia delle turbine e non vediamo l’ora di lavorare con Ge Renewable Energy per massimizzare l’innovazione e i vantaggi che porterà questa fornitura per il Regno Unito
-Bjørn Ivar Bergemo
Turbina Eolica "haliade-X"
Numeri impressionanti che fanno apparire questa energia rinnovabile sempre più ghiotta, tanto che al Vineyard Wind project del Massachusetts hanno deciso di puntare su queste nuove soluzioni e cassare invece le precedenti turbine da 9,5 MW che erano state scelte.
Giusto per avere un riferimento più comprensibile su questi numeri, GE parla di un singolo giro delle pale per generare energia elettrica sufficiente ad alimentare un intero appartamento per oltre due giorni. C’è poi chi ha fatto i calcoli e ridotto ulteriormente il paragone: dividendo i 312 MWh (quindi a pieno regime) per i consumi medi delle abitazioni inglesi, si ottiene che bastano soltanto 7s per generare elettricità a sufficienza per una singola unità abitativa.
Che cos’è il progetto Dogger Bank
La Dogger Bank è un’antica lingua di terra sprofondata alla fine dell’ultima era glaciale e che collegava il Regno Unito con la Germania e il resto dell’Europa. Quando il livello del mare salì dopo l’ultima era glaciale, divenne gradualmente un’isola, fino a quando non fu completamente coperta dall’acqua tra 8mila e 5.500 anni fa. Oggi è situata tra 125 e 290 km al largo della costa orientale dello Yorkshire e si estende per circa 8.660 chilometri quadrati, presentando una profondità che varia da 18 a 63 metri. Perfetta per installare un impianto offshore.
Il progetto una volta completato avrà una capacità di 3,6 GW e sarà in grado di fornire energia pulita e a basse emissioni di carbonio per alimentare oltre 4,5 milioni di case all’anno, equivalenti a circa il 5 per cento della produzione di elettricità stimata nel Regno Unito. Un progetto dalla portata enorme che svolgerà un ruolo fondamentale per la decarbonizzazione del settore energetico non solo britannico, ma anche degli altri paesi che si affacciano sul mare del Nord.